Hai alzato il gomito e ti hanno fermato le forze dell’ordine per guida in stato di ebbrezza e vuoi sapere cosa fare in caso di ritiro della patente per alcol?
Se il tuo tasso alcolemico ha superato i limiti previsti dall’art. 186 cds in questa guida legale ti elencherò le sanzioni aggiornate al 2024 e ti darò le prime informazioni per affrontare questo problema.
Benvenuto, sono l’Avvocato Vincenzo Daniele Mistretta, autore del libro “Difenditi dall’alcoltest: 10 strategie per prevenire e affrontare i casi di guida in stato di ebbrezza“, acquistabile su Amazon (clicca QUI), e mi occupo per i miei clienti di casi di guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di sostanze stupefacenti a Roma e in tutta Italia.
Alla fine di questa guida, troverai anche le 10 strategie, tratte direttamente dal libro “Difenditi dall’alcoltest” per capire cosa fare in questi casi e come recuperare la patente.
Video lezione sulle sanzioni in materia di guida in stato di ebbrezza aggiornate al 2024
Video lezione su come riavere la patente ritirata e sospesa per guida in stato di ebbrezza.
Video presentazione del libro “Difenditi dall’alcoltest: 10 strategie per prevenire e affrontare i casi di guida in stato di ebbrezza“.
Sì, chi guida in stato di ebbrezza alcolica rischia l’arresto, che è previsto dall’art. 186 del codice della strada.
Tuttavia, nella mia esperienza di Avvocato, è difficile che si proceda all’arresto di una persona colta in guida in stato di ebbrezza a seguito della contestazione del solo art. 186 del codice della strada ed in assenza di feriti o di omicidio stradale.
Un arresto, tuttavia, può accadere nel caso in cui ci si disinteressi del procedimento penale, non ci si difenda bene e si siano esauriti tutti gli strumenti che un Avvocato può utilizzare per evitare l’arresto al proprio assistito.
Viceversa, se ci dovessero essere dei feriti gravi o gravissimi o vi sia un’ipotesi di omicidio stradale con l’aggravante della guida in stato di ebbrezza le sanzioni sono più gravi e chi guida in stato di ebbrezza alcolica rischia l’arresto o, quantomeno, ne aumentano le probabilità.
Il Codice della strada prevede all’art. 186 del codice della strada che: “È vietato guidare in stato di ebbrezza in conseguenza dell’uso di bevande alcoliche“.
In particolare, le sanzioni in caso di guida in stato di ebbrezza sono diverse a seconda della soglia di tasso alcolemico superata:
In questo caso è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 543 a euro 2.170, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l).
Ne consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi.
Si applica, invece, l’ammenda da euro 800 a euro 3.200 e l’arresto fino a sei mesi, qualora si accerti un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l).
L’art. 186 del codice della strada prevede, in ogni caso, la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno.
In queste ipotesi si applica l’ammenda da euro 1.500 a euro 6.000, l’arresto da sei mesi ad un anno, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l).
Si applica, in ogni caso, la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni.
Quando il veicolo appartiene a persona estranea al reato, la durata della sospensione della patente di guida è raddoppiata. La patente di guida è sempre revocata, in caso di recidiva nel biennio.
Con la sentenza di condanna ovvero di applicazione della pena su richiesta delle parti, anche se si applica la sospensione condizionale della pena, è sempre disposta la confisca del veicolo con il quale è stato commesso il reato, salvo che il veicolo stesso appartenga a persona estranea al reato.
E’, peraltro, prevista la decurtazione di 10 punti della patente.
Nei casi di accertamento della guida in stato di ebbrezza tra le ore 22 e le ore 7, la sanzione dell’ammenda sopra indicata è aumentata da un terzo alla metà e si parla di aggravante dell’orario notturno.
Quando provochi un incidente stradale in stato di ebbrezza, le sanzioni di cui sopra sono raddoppiate ed è disposto il fermo amministrativo del veicolo per centottanta giorni, salvo che il veicolo appartenga a persona estranea all’illecito.
Nell’ipotesi in cui sia accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l),inoltre, la patente di guida è sempre revocata.
Al riguardo, al fine di ritenere sussistente un incidente stradale non è necessario urtare altri veicoli o coinvolgere altre persone.
Difatti la Suprema Corte di cassazione (Cfr. Cassazione penale sez. IV, 10/01/2019, sentenza n. 7659) afferma che:
“Nella nozione di “incidente stradale” deve intendersi ricompreso qualsiasi avvenimento inatteso che, interrompendo il normale svolgimento della circolazione stradale, possa provocare pericolo alla collettività, senza che assuma rilevanza l’avvenuto coinvolgimento di terzi o di altri veicoli; di tal che nella nozione di incidente stradale sono da ricomprendersi sia l’urto del veicolo contro un ostacolo, sia la sua fuoriuscita dalla sede stradale, tant’è che detta nozione è stata ritenuta applicabile allo sbandamento di un auto e al conseguente urto contro il guard-rail ”.
Affinché possa dirsi che la persona in stato di ebbrezza abbia provocato un incidente stradale, è necessario che la guida sotto l’influenza dell’alcol sia stata causa, anche se non esclusiva, del sinistro.
Facciamo un semplice esempio.
Immaginiamo il caso del signor Rossi che guida in stato di ebbrezza e che attraversa un incrocio con la luce del semaforo verde e che un’auto che attraversava lo stesso incrocio ma con il semaforo rosso improvvisamente lo colpisca.
Il mero coinvolgimento, in definitiva, in un incidente stradale non consente l’applicazione dell’aggravante dell’aver provocato un incidente stradale.
Video lezione su cosa si rischia in caso di incidente stradale in guida in stato di ebbrezza.
Video lezione sul pagamento dei danni in caso di incidente stradale in guida in stato di ebbrezza.
È reato rifiutarsi di sottoporti all’alcoltest?
Sì, è reato e rischi una condanna penale non solo quando ti rifiuti di sottoporti all’alcoltest ma anche quando ti comporti in modo tale da eludere il controllo con etilometro.
Difatti la Suprema Corte di cassazione (Cfr. Vedi Cassazione penale sez. IV, 07/02/2018, sentenza n. 10555) ha affermato che:
“Il reato di rifiuto di sottoporsi ad accertamenti alcolimetrici è integrato non solo in presenza di manifestazioni espresse di indisponibilità a sottoporsi al test ma anche laddove il conducente, pur opportunamente edotto circa le modalità di esecuzione dell’accertamento, attui una condotta ripetutamente ‘elusiva’ del metodo di misurazione del tasso alcolemico”.
Cosa succede se l’etilometro fornisce la dicitura “volume d’aria insufficiente”?
Anche in questo caso rischi di dover rispondere del reato di rifiuto di sottoporsi all’accertamento a meno che non dimostri di avere una patologia che non consente di espirare l’aria correttamente.
La Corte di cassazione (Cfr. Cassazione penale sez. IV, 19/01/2017, sentenza n. 6636) ha affermato al riguardo che:
“In tema di guida in stato di ebbrezza […] deve anche ritenersi che non valga ad inficiare la validità di detto accertamento il solo fatto che l’indicazione del tasso alcolemico riscontrato sia accompagnata dalla dicitura “volume insufficiente”, atteso che tale dicitura prova soltanto che la quantità d’aria espirata, pur se minore di quella occorrente per una misurazione ottimale, è stata comunque sufficiente a fornire un dato affidabile, dovendosi altrimenti giungere alla conclusione che, in assenza di patologie che abbiano impedito di effettuare al meglio l’esame, la riscontrata insufficienza del volume sia dovuta ad un volontario comportamento dell’interessato, con conseguente configurabilità, a carico di quest’ultimo, del reato di rifiuto di sottoporsi all’accertamento, previsto dall’art. 186, comma 7, c. strada”.
In conclusione, in caso di rifiuto di sottoporti all’alcol test rischi le seguenti sanzioni:
Come puoi agevolmente verificare, le sanzioni in caso di rifiuto di sottoporti all’alcoltest sono molto simili a quelle in cui è accertata la guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l.
Tuttavia, le sanzioni sono leggermente più lievi per le ragioni che seguono:
Video lezione su cosa si rischia in caso di rifiuto dell’accertamento per guida in stato di ebbrezza.
Se sei un conducente neopatentato o che esercita l’attività di trasporto, devi sapere che il codice della strada (art. 186 bis del codice della strada) prevede una disciplina peggiorativa rispetto a quanto finora spiegato.
In particolare, le categorie di conducenti per i quali v’è una disciplina più grave sono quelli:
Anche in questi casi, come già visto in precedenza, si distinguono diverse ipotesi a seconda del tasso alcolemico riscontrato.
La prima si ha in caso di tasso alcolemico superiore a 0 e non superiore a 0,5 grammi per litro.
Insomma, i conducenti che rientrano in queste categorie non possono bere nulla prima di mettersi alla guida. Si tratta in questo caso di un illecito amministrativo che prevede:
La seconda ipotesi si ha nel caso in cui il tasso alcolemico sia superiore a 0,5 grammi per litro e non superiore a 0,8 grammi per litro.
Anche in questo caso si tratta di un illecito amministrativo e non penale che prevede:
La terza ipotesi si ha quando il tasso alcolemico è superiore a 0,8 grammi per litro e non superiore a 1,5 grammi per litro.
In questo caso, vieni denunciato penalmente e sono previste le seguenti sanzioni:
La quarta ipotesi è quella in cui si rileva un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro.
Anche in questo caso, vieni denunciato penalmente e sono previste le seguenti sanzioni:
Il conducente di età inferiore a diciotto anni, per il quale sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0 (zero) e non superiore a 0,5 grammi per litro (g/l), non può conseguire la patente di guida di categoria B prima del compimento del diciannovesimo anno di età.
Inoltre, nel caso in cui gli sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 grammi per litro (g/l), non si può conseguire la patente di guida di categoria B prima del compimento del ventunesimo anno di età.
Video lezione su cosa si rischia in caso di guida in stato di ebbrezza da parte di neopatentati (parte 1).
Lezione video su cosa si rischia in caso di guida in stato di ebbrezza da parte di neopatentati (parte 2).
Video lezione su cosa si rischia in caso di guida in stato di ebbrezza da parte di camionisti, tassisti e professionisti dei trasporti.
Devi sapere che a seguito dell’accertamento, quando viene superato il limite di tasso alcolemico di 0,8 g/l, o se ci si è rifiutati di sottoporsi all’alcoltest, si instaurano due procedimenti:
Sotto il primo profilo, gli agenti procedono al ritiro della patente di guida e la inviano al prefetto.
Se ad esempio il fatto è successo nella provincia di Roma, la patente arriva al Prefetto presso la Provincia di Roma.
Questi emette un’ordinanza di sospensione della patente di guida, generalmente per un periodo di tempo determinato, e ordina di sottoporti alle visite mediche presso una commissione medica locale.
L’ordinanza ti viene notificata nel luogo da te indicato e da lì iniziano a decorrere 30 giorni per proporre ricorso al giudice di pace civile contro il provvedimento di sospensione della patente di guida.
Si tratta di una sospensione della patente provvisoria, per evitare che ti possa mettere alla guida nell’immediato, costituendo un pericolo per la circolazione stradale.
Quando viene riscontrato un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, subisci pure un sequestro amministrativo (provvisorio) del veicolo di tua proprietà finalizzato all’eventuale confisca (definitiva) che può essere ordinata in caso di condanna nel procedimento penale.
In questo caso, è bene farti nominare custode del veicolo e chiedere che ti venga affidato in modo da evitare di pagare le spese per il deposito giudiziario.
Sotto il secondo profilo, vieni denunciato per guida in stato di ebbrezza (vedi gli articoli 186 e 186 bis del codice della strada in appendice) e devi affrontare un procedimento penale che prevede delle gravi sanzioni quali l’arresto, l’ammenda, la sospensione o la revoca della patente e la confisca del veicolo.
Video lezione su cosa succede e cosa fare in caso di guida in stato di ebbrezza.
Ecco qui alcuni link utili per avere qualche informazione in più sulle commissioni mediche a Roma che effettuano gli esami per ottenere l’idoneità alla guida e per il recupero della patente sospesa dal Prefetto.
Una domanda che mi viene solitamente posta è: “Avvocato, ma è possibile un permesso di guida provvisorio per andare a lavorare, così come mi è stato riferito dalla polizia locale?”.
No, non è possibile nei casi di contestazione di guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro o in caso di rifiuto di sottoporsi all’accertamento.
Difatti, solo quando il tasso alcolemico è inferiore a 0,8 grammi per litro puoi chiedere al prefetto un permesso di guida entro 5 giorni dal ritiro della patente.
La richiesta di permesso provvisorio di guida deve essere motivata e documentata.
Dovrai indicare l’impossibilità o l’estrema difficoltà a raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici o comunque non propri, ovvero il ricorrere di una situazione che dà diritto alle agevolazioni previste dalla nota legge 104 del 1992 sulla tutela dei portatori di handicap (vedi l’art. 218 del codice della strada).
Le ore per cui è concesso il permesso provvisorio di guida non sono più di tre ore al giorno e verranno recuperate alla fine del periodo di sospensione della patente e nella misura doppia rispetto alle ore di cui effettivamente hai goduto del permesso di guida.
Video lezione su un caso di restituzione della patente sospesa per guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 g/l.
Un’altra domanda che mi viene posta con regolarità è questa: “Mah Avvocato, è vero che se la Prefettura non emette il provvedimento entro 20 giorni mi restituiscono la patente, come ho trovato scritto su internet”.
La mia risposta è sempre NO, e qui argomento richiamando sentenze recenti.
Al riguardo si è espressa recentemente la Corte di Cassazione civile (Cfr. Cassazione civile sez. II – 23/06/2021, n. 17999) che ha affermato:
“Con riferimento specifico alla sospensione cautelare, questa Corte a Sezioni Unite (sentenza n. 13226 del 2007) ha affermato che il suddetto provvedimento deve intervenire entro un tempo ragionevole – la cui valutazione è in concreto rimessa la giudice del merito – in considerazione delle finalità del provvedimento stesso.
Si tratta di principio enucleato a composizione di un contrasto, che risulta di applicazione costante e ormai consolidata (tra le altre, Cass. n. 7731 del 2009; Cass. n. 24111 del 2014)”.
Nel caso di specie la Suprema Corte ha annullato la decisione di merito, che aveva ritenuto legittima l’applicazione della sospensione cautelare della patente a distanza di 19 mesi dall’accertamento del fatto, senza tuttavia chiarire le ragioni per le quali il provvedimento doveva considerarsi adottato in tempo ragionevole.
La Suprema Corte a Sezioni Unite del 2007 sopra richiamata chiaramente afferma che:
“[…] A prescindere dalla considerazione che nessuna decadenza è espressamente prevista per il mancato rispetto di tali termini, non sarebbe ragionevole precludere la possibilità di adottare un provvedimento previsto a tutela della incolumità pubblica per il ritardo di pochi giorni nel compimento di tali attività“.
In conclusione, è conveniente rilevare tale ritardo solo ove sia stato superato il termine di 90 giorni, come rilavato dalla giurisprudenza, e non di 20.
Vediamo come si accerta la guida in stato di ebbrezza.
Esistono tre distinte modalità di accertamento della guida in stato di ebbrezza.
La prima, più diffusa, è quella effettuata tramite l’etilometro.
Questo strumento misura la concentrazione di alcol nell’aria soffiata nel boccaglio dello strumento dal conducente a cui viene chiesto l’accertamento.
La misurazione dell’alcol ottenuta nell’aria espirata viene poi moltiplicata per un fattore di conversione, pari a 2.300, stabilito per decreto (il Decreto ministeriale 22 maggio 1990, n. 196) e secondo il quale si ottiene misurazione indiretta dell’alcol presente nel sangue.
Il secondo metodo è quello dell’accertamento tossicologico a seguito del prelievo ematico presso una struttura sanitaria, per cui si procede su richiesta degli organi di polizia stradale nel caso di conducenti coinvolti in incidenti stradali e sottoposti alle cure mediche.
Si tratta certamente del metodo migliore per l’accertamento della guida in stato di ebbrezza, con piena validità scientifica e forense, purché vengano rispettati dei protocolli quali quelli elaborati dal gruppo dei tossicologi forensi italiani che hanno redatto delle precise “linee guida per le strutture dotate di laboratori per gli accertamenti di sostanze d’abuso con finalità tossicologico-forensi e medico-legali su campioni biologici prelevati da vivente”.
Il terzo metodo di accertamento è quello sintomatico, che si basa sul mero esame da parte degli agenti operanti dei sintomi della guida in stato di ebbrezza, e che per ovvie ragioni non garantisce un preciso accertamento dell’alcol presente nel sangue.
È evidente che quest’ultimo metodo di accertamento, in caso di guida in stato di ebbrezza presenta delle problematiche perché non riesce a misurare con precisione il tasso alcolemico presente nel sangue e, per l’effetto, diventa praticamente impossibile stabilire se un soggetto superi la soglia di 0,5 g/l, di 0,8 g/l o quella di 1,5 g/l.
Ecco alcuni sintomi conseguenti all’assunzione di alcol che possono essere presi in considerazione per l’accertamento:
Video lezione su come si accerta la guida in stato di ebbrezza.
In questo paragrafo ti spiego quali sono le 10 strategie difensive utilizzabili in caso di guida in stato di ebbrezza tratte dal libro che ho scritto “Difenditi dall’alcoltest” disponibile su Amazon se vuoi approfondire l’argomento.
Avere un comportamento responsabile alla guida è il modo più efficace per evitare di mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri, nonché per evitare sanzioni previste in caso di guida in stato di ebbrezza.
Nella mia esperienza ho assistito persone di ogni età e professione che purtroppo hanno avuto questo problema.
Può succedere veramente a tutti di andare ad una festa, al ristorante, ad un matrimonio e in un momento di leggerezza di bere più del dovuto. Non devi commettere, però, l’errore di metterti alla guida e pensare: “tanto non succederà nulla”, “tanto non abito lontano”, “tanto reggo l’alcol” o “tanto ce la faccio a guidare.
Previeni tenendo un comportamento responsabile alla guida fin tanto che sei in tempo!
Il rimedio principale per riavere la patente sospesa dal prefetto è quello di proporre ricorso al giudice di pace civile avverso l’ordinanza di sospensione della patente emessa dal prefetto, entro 30 giorni dalla notifica.
Qualora dovessi decidere di presentare ricorso, prenota quanto prima la visita presso la commissione medica locale in modo da poter dimostrare al giudice la tua idoneità alla guida.
È possibile contestare il risultato dell’etilometro se, dalle investigazioni difensive che hai svolto con il tuo avvocato e il tuo consulente tecnico, emergono degli elementi che ne consentono di affermare l’inaffidabilità.
Ciò avviene se, ad esempio, emerge che lo strumento è stato utilizzato in condizioni ambientali estreme con temperatura al di sotto dello zero e con umidità superiore al 90% o che non sia stata fatta la revisione periodica.
Ti consiglio al riguardo di leggere l’articolo su un caso affrontato dal Tribunale di Milano che ha assolto un automobilista perchè l’etilometro non risultava essere stato omologato.
Video lezione su un caso affrontato dal Tribunale di Milano concluso con l’assoluzione per mancanza di omologazione dell’etilometro.
Lezione video sulle criticità dell’etilometro.
Video lezione sulla attendibilità dell’etilometro in materia di ritiro della patente.
In caso di accertamento della guida sotto l’influenza dell’alcol tramite esami del sangue, può essere opportuno verificare con il tuo consulente tecnico se nel caso di specie siano state rispettate le linee guida elaborate dal Gruppo di Tossicologi Forensi Italiani, nella revisione del 2022.
Qualora, ad esempio, le analisi vengano svolte sul siero o sul plasma e non sul sangue intero, v’è il rischio che si determini una sovrastima del risultato fino al 26%.
Prima di essere sottoposto ad esame con etilometro o con prelievo ematico al di fuori di un protocollo di pronto soccorso, verifica se sei stato avvisato della facoltà di essere assistito dal difensore di fiducia (Cfr. Corte di Cassazione a Sezioni Unite con la sentenza numero 5396 del 2015).
Si tratta di una vera e propria garanzia difensiva a tua tutela quando devono essere svolti degli accertamenti urgenti per verificare la guida sotto l’influenza dell’alcol.
Tale avviso ti deve essere fornito prima dello svolgimento dell’accertamento.
Qualora non ti sia stato dato questo avviso, il risultato dell’alcoltest può essere nullo con la conseguenza che gli scontrini emessi dall’etilometro o il referto delle analisi del sangue non potranno essere utilizzati nel procedimento penale per provare la tua responsabilità per guida in stato di ebbrezza.
Ti consiglio di leggere l’articolo: “Guida sotto l’influenza dell’alcol: il Tribunale di Roma lo assolve!“.
Video lezione sull’annullamento dell’accertamento per guida in stato di ebbrezza per mancanza dell’avviso della facoltà di essere assistito dal difensore.
Video lezione su un caso di assoluzione per guida in stato di ebbrezza in caso di esami tossicologici svolti in Ospedale.
Molto spesso, nei casi di guida in stato di ebbrezza, il giudice, su richiesta del pubblico ministero, emette un decreto penale di condanna cui è possibile fare opposizione entro 15 giorni dalla notifica.
In questo caso puoi scegliere la tua strategia difensiva allineata con i tuoi obiettivi, senza dover subire le decisioni del pubblico ministero e del giudice.
Ad esempio, puoi essere assolto se dall’esame degli atti o con lo svolgimento di investigazioni difensive riesci a dimostrare che l’accertamento del tasso alcolemico è inattendibile o inutilizzabile.
Questa strategia è utile consiste nel chiedere, nel caso di eventuale condanna, la sostituzione della pena con i lavori di pubblica utilità.
Tuttavia, puoi beneficiare di questa possibilità un’unica volta e solo nell’ipotesi in cui tu non abbia provocato un incidente stradale.
I vantaggi che puoi ottenere in questo caso sono quattro:
Video lezione in caso di sostituzione della pena con i lavori di pubblica utilità ai sensi dell’art. 186, comma 9 bis del cds
Con la domanda di sospensione del procedimento penale con messa alla prova eviti una condanna penale per guida in stato di ebbrezza: è utile nell’ipotesi dovessi essere un giovane ragazzo che deve inserirsi nel mondo del lavoro.
Puoi beneficiare della messa alla prova una sola volta nel caso in cui tu non sia stato dichiarato delinquente abituale, per tendenza o professionale.
Dovrai seguire un programma di trattamento redatto dall’assistente sociale assegnato dall’Ufficio esecuzione penale esterna (U.E.P.E.), di cui parte integrante è lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità e il risarcimento dell’eventuale danno provocato.
Qualora il programma sia portato a termine positivamente, il giudice dichiarerà l’estinzione del reato.
Video lezione sulla soluzione della sospensione del procedimento con messa alla prova.
Grazie al decreto legislativo n. 28 del 2015, puoi ottenere dal giudice penale un provvedimento che dichiari la tua non punibilità per particolare tenuità del fatto.
Le condizioni che devono sussistere affinché tu possa beneficiare di questo provvedimento da parte del giudice sono due:
I vantaggi sono i seguenti:
Devi sapere che il reato di guida in stato di ebbrezza si prescrive in 4 o 5 anni (salvo eccezioni, ad esempio per i recidivi) a seconda del fatto che ci siano o meno degli atti interruttivi previsti dalla legge.
Se ci dovessero essere delle cause di sospensione della prescrizione, il tempo complessivo previsto dalla legge aumenta a seconda della durata della sospensione.
Il vantaggio di questa strategia:
eviti la condanna penale e il reato viene dichiarato estinto.
Gli svantaggi:
Attenzione: dal 1° gennaio 2020 la prescrizione si blocca dopo l’eventuale sentenza di condanna in primo grado.
Queste sono le 10 strategie che ti suggerisco di utilizzare per i casi di guida in stato di ebbrezza: la tua linea difensiva dovrà essere individuata dal tuo avvocato come se fosse un vestito tagliato su misura.
Attenzione: se si sbaglia la strategia difensiva in materia di guida in stato di ebbrezza si possono avere delle gravi conseguenze circa l’applicazione delle sanzioni penali e di quelle accessorie cui poi è difficile porre rimedio. Meglio muoversi per tempo con un esperto!
A tal fine, sin dal primo incontro con i miei clienti, chiedo di specificare i loro obiettivi di difesa dal più importante al meno rilevante, come ad esempio:
Dall’applicazione di queste strategie al caso concreto nasce il c.d. “Protoccollo Alcoltest” che altro non è che un insieme di procedure che applico per questi casi, che si basa sulla valutazione delle circostanze del tuo caso specifico e sui tuoi obiettivi difensivi, con il fine di condurti al risultato desiderato.
In caso di contestazione della violazione dell’art. 186 del codice della strada è importante nominare un avvocato per guida in stato di ebbrezza che possa elaborare la strategia difensiva più adeguata al caso concreto in modo da rendere più semplice la risoluzione del caso. L’Avvocato Mistretta si occupa da anni di casi di guida in stato di ebbrezza ed applica il protocollo alcoltest ai suoi clienti cercando di ridurne i disagi e accompagnandoli verso la soluzione del loro problema.
In caso di guida in stato di ebbrezza tra le varie sanzioni è previsto l’arresto.
Tuttavia, se viene contestato solo l’art. 186 del codice della strada e non si versa in ipotesi di lesioni stradali o omicidio stradale è piuttosto raro che una persona possa essere arrestata.
Ciò può accadere nel caso in cui ci si disinteressi del procedimento penale e si siano già utilizzati i benefici che la legge prevede, come ad esempio la sospensione condizionale della pena.
Diventa penale quando viene riscontrato un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro.
Fino a 0,8 si possono subire solo delle sanzioni amministrative quali il pagamento di una somma, la sospensione della patente e la decurtazione dei punti. Tuttavia, non si viene denunciati per guida in stato di ebbrezza ex art. 186 del codice della strada.
Pertanto, esistono due soglie di tassi alcolemici a cui la legge ricollega delle conseguenze via via più gravi.
La prima, è quando si supera la soglia di tasso alcolemico di 0,8 grammi per litro.
La seconda, è quando si oltrepassa quella di 1,5 grammi per litro.
Sì, è possibile perché è uno strumento che presenta diverse criticità e che misura solo per via indiretta l’alcol presente nel sangue. In altre parole, fa solo una stima dell’alcol nel sangue ove si moltiplica il valore di alcol contenuto nell’aria che si soffia nel boccaglio dell’etilometro per un fattore di conversione stabilito per legge (2.300). Per contestare l’etilometro è bene affidarsi ad un avvocato esperto di casi di guida in stato di ebbrezza che potrà individuare ciò che è possibile contestare dello strumento.
In questo caso è prevista la sanzione dell’ammenda da € 800 a € 3.200, l’arresto fino a 6 mesi, ‧ la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno, la decurtazione di 10 punti dalla patente, l’ammenda è aumentata da un terzo alla metà quando il reato è commesso dopo le ore 22 e prima delle ore 7.
In questo caso è prevista la sanzione dell’ammenda da € 800 a € 3.200, l’arresto fino a 6 mesi, ‧ la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno, la decurtazione di 10 punti dalla patente, l’ammenda è aumentata da un terzo alla metà quando il reato è commesso dopo le ore 22 e prima delle ore 7.
In questa ipotesi, se il conducente dovesse provocare un incidente stradale, le sanzioni sono raddoppiate ed è disposto il fermo amministrativo del veicolo per 180 giorni, salvo che il veicolo appartenga a persona estranea all’illecito (vedi l’art. 186, comma 2 bis del codice della strada).
Peraltro, qualora sia accertato un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, la patente di guida è sempre revocata.
In tal caso, caso le sanzioni sono aggravate rispetto alle ipotesi di guida in stato di ebbrezza previste dall’art. 186 del codice della strada.
In caso di rifiuto dell’alcol test, le sanzioni sono l’ammenda da 1.500 a 6.000 euro, l’arresto da 6 mesi ad 1 anno, la sospensione della patente da 6 mesi a due anni, la confisca del veicolo, salvo che appartenga a persona estranea alla violazione, la revoca della patente nel caso di recidiva nel biennio, la decurtazione di 10 punti dalla patente.
Pertanto, le sanzioni sono molto simili a quelle in cui è accertata la guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, tuttavia, sono leggermente più favorevoli.
Sì, in caso di mancanza dell’avviso della facoltà di farti assistere dal tuo difensore di fiducia prima dello svolgimento dell’accertamento con etilometro o in caso di prelievo ematico al di fuori di un protocollo medico di pronto soccorso, potrai farlo rilevare fino alla deliberazione della sentenza di primo grado. A stabilirlo è la Suprema Corte di Cassazione penale a sezioni unite con sentenza n. 5396 del 2015.
Il termine è di 15 giorni dall’ultima notifica e si può chiedere di procedere nelle forme del giudizio immediato, del giudizio abbreviato, si può chiedere il patteggiamento e poi si può chiedere la sospensione del procedimento con messa alla prova.
Sì, è possibile ma non devi aver provocato un incidente stradale, non devi esserti opposto allo svolgimento dei lavori di pubblica utilità ed infine, non devi averne beneficiato già in passato, perché il lavoro di pubblica utilità può sostituire la pena solo per una volta.
I lavori di pubblica utilità consistono: “[…] nella prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività da svolgere in via prioritaria nel campo della sicurezza e dell’educazione stradale presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato, o presso i centri specializzati di lotta alle dipendenze” (vedi l’art. 186, comma 9 bis del codice della strada).
Tale indicazione ha il valore di preferenza non vincolante e puoi svolgerli anche in altri settori.